Scartabellando le carte / 1

Cari amici,

leggendo e rileggendo alcuni passi dei diari segreti di Arthur Schopenhauer, intitolati Perché il Kaiser piscia amarena?, ho scovato alcuni particolari interessanti ai fini delle nostre vite. Ma procediamo con ordine.

1) Sì, è tutto vero. Schopy (come amava farsi chiamare il pensatore-wurstel) era dedito allo snaufasnzer, una pratica sessuale molto particolare e che si dice sia stata amata anche da Adolph Hitler e che consiste nel cospargere il proprio pene di mostarda al fine di creare un maggiore attrito durante il rapporto anale ed innescare un meccanismo magnetico che porterebbe, secondo i seguaci della disciplina, a vedere la Madonna e a rendersi conto - tutto d'un tratto - di quanto ella possa essere catalogata come "milf".

2) Gigi Sabani, il simpatico barboncino da sempre compagno d'avventura del buon Arthur, era in realtà un androide creato in laboratorio da Immanuel Kant, folle scienziato inventore delle lasagne biadesive.

3) Se si prende la prima copia originale de Il mondo come volontà e rappresentazione e la si cosparge di sale e la si lascia per dodici (12) minuti in microonde a 400 W e la si bagna con dieci (10) dl di acqua della Senna e la si scalpella con una grossa mazza (possibilmente di ghisa) e poi la si bagna ancora lasciandola a mollo in una vasca da bagno piena d'acqua bollente, si vedrà che l'opera risulterà illeggibile.

4) Arthur Schopenhauer amava i bambini.

5) I bambini amavano denunciarlo alle autorità competenti.

6) Il 12 agosto 1845, il filosofo crucco scrive:

"Mi piacciono gli East 17, ne vado pazzo. Devo ancora capire chi sia il fenomeno e il noumeno in quel gruppo, ma c'è di certo che il biondino è bono. E un'altra cosa: mi mancano terribilmente i Black Sabbath."

Inutile precisarvi che queste righe cifrate contengono l'adesione del filosofo al circolo SpankSpanking, movimento socio-culturale che credeva nel ritorno del Messia ma sottoforma di Gabibbo.

Gentile redazione di Artemoltobukka, la ricerca per ora mi ha condotto qui, ma non mi basta, perciò torno alle mie carte, le quali sentono sempre più l'esigenza di essere scartabellate dal sottoscritto,

Peter Merkel